Ci sono anche quattro carabinieri coinvolti nell’operazione Reset eseguita questa mattina dalla polizia di Stato che ha arrestato sedici persone con accuse a vario titolo di omicidio, estorsione mediante intimidazioni con colpi d'arma da fuoco, incendio, danneggiamento aggravato, anche a seguito di incendio, minacce e favoreggiamento reale. In realtà per sei di questi la notifica è arrivata nel carcere dove erano già detenuti praticamente da un anno, mentre l’unico agli arresti domiciliari è Davide Ricci, di 41 anni, raggiunto nella comunità di recupero dove risiedeva da qualche mese.
La procura di Lucera ritiene di aver chiuso un capitolo importante della storia recente della criminalità organizzata locale, con sempre il mese di settembre a restituire nuovi scenari più o meno clamorosi.
L’indagine durava da mesi, soprattutto mediante intercettazioni telefoniche di circa cento utenze, pedinamenti e appostamenti, ed è in effetti la diretta emanazione del blitz Atlantic city effettuato il 22 settembre 2011 quando emerse una guerra di mala per il predominio economico della città, specie mediante l’appropriazione di aziende e attività commerciali del territorio. Le tensioni crescenti portarono all’omicidio di Fabrizio Pignatelli, esponente di uno dei due gruppi contrapposti che avevano fatto confluire la loro rivalità sul ristorante “Il Carretto”, peraltro finito bruciato circa un anno e mezzo fa, mentre un episodio di minore entità si era registrato anche per il bar "Nocelli 8". Quella trattoria, secondo gli investigatori, rappresenta la punta di un iceberg di pressioni, estorsioni e persino imposizioni di forniture alimentari con cui esercitare la propria influenza sul tessuto economico.
La nuova ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto i detenuti Vincenzo Ricci di 55 anni e Quirino Barbetti di 23 da una parte e i fratelli Mario e Vincenzo Cenicola di 38 e 27, assieme al cugino Antonio di 39 e a Paolo Mainieri di 40, l’uomo che fu trovato in zona 167 su un albero, armato di pistola in procinto di tendere un agguato a Vincenzo Ricci. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, dopo aver trascorso 20 anni in carcere, si sarebbe distaccato dalla sua famiglia di appartenenza a sua volta unita ai Cenicola, per allearsi con Pignatelli con l’obiettivo di riappropriarsi del mercato lucerino della droga e delle estorsioni.
I quattro militari dell’Arma, prelevati dai loro stessi colleghi del comando provinciale dei carabinieri, sono Luigi Glori di 52 anni che risponde di estorsione, mentre per Michele Falco di 49, Giuseppe Sillitti di 56 e Giovanni Aidone di 58 gli investigatori attribuiscono condotte legate al favoreggiamento di alcuni imputati e indagati della famiglia Cenicola con i quali avrebbero avuto anche rapporti economici e commerciali.
Gli ultimi cinque finiti in manette sono Antonio Petrone di 35 anni, Antonio Ricci di 54, Antonio Cenicola di 66, Jonathan Ricci di 19 e Fabio Consale di 22. (Luceraweb – Riproduzione riservata)
c.g.